La stretta creditizia oramai in atto da qualche mese sta producendo un effetto depressivo significativo sul comparto immobiliare, sia per i costruttori che per gli intermediari. Oltre ad interrogarsi sulle possibili vie d'uscita dalla crisi, molti operatori hanno iniziato a guardare alle esperienze di mercati più evoluti e maturi, quali quelli statunitense e britannico. In questi mercati, già attraversati da crisi legate all'eccesso di domanda in passato, si sono sperimentate negli anni nuove modalità di compravendita, che a breve potrebbero vedere la luce anche nel nostro paese.
L'ultimo convegno organizzato da Fiaip è stato particolarmente interessante in tal senso; nuove terminologie quali la vendita con riserva di proprietà, la locazione con patto di futura vendita e l'affitto a riscatto (rent to buy) sono state spiegate e hanno trovato un terreno florido di discussione. Se il primo tipo di contratto si attaglia a caratterizzare meglio i rapporti tra privati, comportando di fatto un differimento dei tempi di passaggio di proprietà dell'immobile, gli ultimi due sono tipici delle compravendite che vedono coinvolti i costruttori.
Quel che oggi manca ancora alla concreta applicazione di queste nuove modalità di compravendita è sia una formalizzazione compiuta e riconosciuta dal punto di vista contrattuale e di modulistica Fiaip sia un riconoscimento forte da parte del mondo bancario. Su quest'ultimo fronte una banca di credito cooperativo lombarda ha introdotto dei mutui pensati per adattarsi all'affitto a riscatto, per cui pare che l'istituto erogante valuti positivamente l'attaccamento all'immobile che il futuro acquirente e mutuatario dimostra corrispondendo regolarmente mese dopo mese il canone d'affitto al proprietario.
Autore: Mutui Supermarket - Fonte originale: Italia Risparmio.
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